SEDE VACANTE 1774

(September 22, 1774—February 15, 1775)



Death of Pope Clement & Beginning of the Conclave

 

Felice Calvi, Curiosità storiche e diplomatiche del secolo decimottavo (Milano: Antonio Vallardi 1878), pp. 371-374:

Carissimo Fratello

Roma, li 8 Ottobre 1774.

Pur troppo mi è con sommo dispiacere toccato di ristituirmi in Roma, dopo appena 10 giorni di Villeggiatura, e retrocedere subito dall'intrapreso viaggio.  Appena erano 6 giorni che mi trovavo in Todi, con idea di essere il giorno di S. Francesco in Assisi per la Festa, dovendo ivi in tal giorno cantar la Messa, contando poi di proseguire il mio viaggio per Pesaro, quando li 21 Settempre riseppi esser passato un Corriere spedito dall'Ambasciadore di Venezia con la nova della disperata salute del Papa, ed il giorno 23 dopo mezzogiorno hebbi dalla staffetta spedita à quel Governatore la notizia della morte del Papa seguita la mattina delli 22 alle ore 13.  Subito avulta una tal notizia ordinai li cavalli e ritornai, camminando tutta la notte, in 16 hore à Roma, dove mi sono trovato all'esequie, e fatte le solite visite à tutto il Sagro Collegio;  ed hora più non mi partirò, se non qualche gioirno per Albano, dove posso tornar subito.

La morte del Papa à senso comune è stata di veleno potentissimo, essendosi veduit in lui tutti li segne che Ippocrate, e Galeno attribuiscono al veleno; oltre di tali segni vi sono concorsi tutti li indizj, antecedenti, concomitanti, e susseguenti. Il Padre Marzoni nostro Milanese, che è Generale dell'Ordine Francescano, mi ha raccontato avere sei Mesi fà ricevuta una lettera da un Vescovo di Germania, in cui lo avvisava di avvertire il Papa à non fidarsi d'alcuno, poichè si tramava alla sua vita, e si era determinato di avvelenarlo;  e pochi giorni prima che il Papa morisse ne ricevè una seconda dallo stesso Vescovo, in cui le diceva che il Papa non aveva fatto uso dell'avviso datoli, e che il colpo era fatto, ed irremediabile.  Nel mese d'Agosto fù trovata dal Papa sopra il suo Tavolino una citazione à morte per il mese di Settembre, à nome dell' Abate Ricci che stà in Castello.  Da Francia pure erano venuti avvisi al Papa che si guardasse: insomma non si è veduta morte tanto costantemente minacciata come questa, ed una quale nè li balsami, nè la pece, e nepur il gesso ha potuto rimediare, staccandosi la testa dal colloo, e le dita dalle mani, e li piedi dalle gambe al solo toccarlo, e tutto ciò in meno di 24 hore.   Il Medico Saliceti hon ha voluto dichiararlo veleno, mà ha admesso potersi anche al veleno attribuire quelli segni; li altri Professori però che hanno assistito alla sezione del Cadavere quasi tutti sono stati concordi in giudicarlo veleno, e li Ministri per tale lo hanno caratterizzato nelle loro Relazioni alle Corti. 

Circa li detenuti in Castel Sant'Angelo si seguitano à custodire colla stessa strettezza e gelosia di prima, nè sin'ora sopra di loro si è innovata cosa alcuna: qual sia per essere il loro fine per hora è incertissimo; mà il Sagro Collegio sin'hora si è dimostrato alieno dall'innovare cosa alcuna, escluso l'affare de' grani, quale premendo per esser sicuri delle necessarie provviste per l'Anno Santo imminente, si è perciò ordinato al Signor Bischi, stato nel passato Pontificato Generale Sopraintendente, colle facoltà economiche le più effrenate, di dover subito render conto, tuttochè avesse pochi giorni prima della morte del Papa ottenuto un Chirografo amplissimo di assoluzione da qualunque rendimento di conti; e si dubita che difficilmente si potrà render questo conto, non avendo tenuta regolata la scrittura, onde debba ritrovarsi allo scoperto di grossissime somme.  Il. P(ad)re Bontempi, Confessore del Papa, e dispotico da qualche tempo della Sovranità, hora è l'oggetto della commune satira, giacchè è in odio al Popolo, ed alla Nobiltà, e se non fosse la Protezione del Ministro di Spagna, avrebbe corso grave pericolo.  Trè giorni sono fù tirata una sassata ad un Frate Francescano, credendolo Bontempi.  Esso hora è partito sotto titoli di Villeggiatura, nè si sa se ritornerà, venendo anche da' suoi Religiosi disapprovata la di lui condotta, avendo avuto ardire di negar l'ingresso anche al Segretario di Stato, e l' altri Cardinali Palatini sino all' ultimo giorno, quando il caso era disperato, e che con violenza si introdussero questi contro il suo volere.  La tragedia è stata delle più funeste, e fatalissima.

Il giorno 5 del corrente [Wednesday, October 5, 1774]  sono entrati in Conclave li Cardinali, mà sin'hora non si può determinare la lunghezza del medesimo, dipendendo dalla venuta delli Oltramontani, quale potrebbe cagionare ritardo, e venendo milti potrebbero far variare le massime che sembrano addottate.  Da tutti però si accorda che fin'hora il partito de' Rezzonici è il più forte, e se à questo si unisce il partito delli Albani, hanno l'inclusiva, mà solo si teme che li soggetti che da questi partiti si vorrebbero, possano esser esclusio dalle Corti, come sospetti di partitanti Gesuiti.  Quelli che sin'hora credonsi riuscibili sono: Visconti, Boschi, Fantuzzi, Caracciolo di Santobono, Negroni, Simoni e Marefoschi, mà finchè non giungono le risposte delle Corti, colle istruzioni a' Ministri non se ne può decidere.  Giovedi [Thursday, October 6, the First Scrutiny]  ha avuti 16 voti il Cardinale Panfili, e hieri 14 ne hebbe il di lui fratello Cardinale Vicario [Marcantonio Colonna]. Qui siamo con tutte le Cariche vacanti, di modo che il Sagro Collegio ha dovuto elegere un Pro-Governatore acciò andando in Conclave li Cardinali ci fosse chi presiedesse à Roma, giacchè siamo da tanto tempo senza Governatore, senza Segretario di Consulta, senza Segretario de'Vescovi, senza Segretario del Concilio, senza Segretario dell' Indulgenze, e molti Governi dello Stato senza Governatore, e molti Vescovati senza Vescovo, di modo che il Papa novo dal primo giorno può fare una Promozione piena, e può provedere anche di piatto li Cardinali che farà colli beni di Chiesa vacanti.

Portate li miei complimenti alla Marchesa e figlj, e conservatemi il vostro affetto, essendo io

 

Vostro Aff.mo Fratello

Giorgio D'Adda.

 

 

 


Monsignor Giorgio D'Adda was Prefect of the Signature of Justice, in the papal administration.

He began his contemplated journey, but after ten days, at Todi, he heard the news of the Pope's death, and returned to Rome.  He never reached Assisi for the Feast of St. Francis on October 4.

The Minister General of the Conventual Franciscans was  Fr. Luigi Maria Marzoni of Milan.

The Pope's physicians were:
                Doctor Natale Saliceti
                Doctor Luigi Lolli of Bologna
                Doctor Pietro Zannettini of Rome
                Doctor Giovanni Battista Leporelli of Viterbo



 


March 9, 2014 12:03 PM

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