SEDE VACANTE 1590


August 27, 1590—September 15, 1590



Dispatch of Ambassador Alberto Badoero to the Doge of Venice

(August 25, 1590)



Fabio Mutinelli (editor), Storia arcana ed aneddotica d' Italia, raccontata dai Veneti Ambasciatori   Vol. I (Venezia 1855), XXXIX., pp. 185-188:

... Siamo stati tutti questa settimana in gran timore della vita di Sua Santita perche havendosi alterata assai la Dominica con li signori ambasciatori di Spagna la notte riposo malamente [august 21/22], et il lunedi [August 22]hebbe la febre; ma con tutto cio il martedi mattina ridusse avanti di se la Congregatione di Francia, nella quale si dolose molto concitatamente delli Spagnoli, et alle 18 hore li venne poi un fastidioso accidente nel principio dell'accessione, per il quale furno mandati a chiamar in gran pressa li medici, et il signor cardinale Mont'Alto; et passato li resto gran freddo, che li duro piu di quattr'hore, et poi li venne il caldo, che lo travaglio assai fino alle doi hore di notte, quando li torno un altro accidente, per il quale chiamato il cardinal Datario [Giovanni Evangelista Paleotto: Eubel III, p. 52 n.2], piu vicino, che resto la fino alle quattro, tutti stavano in timore della sua vita; ma rihavutosi anco da questo prese un poco di sonno, et presto si sveglio, passando poi con molta inquietudine il resto della notte [August 22/23]. Con tutto cio la matina [August 23], contra il voler dei medici, li quali stati in camera la notte la dissuadevano, affermandoli che sebene la febre era rimessa assai, lei non restava pero in tutto sincera, volse la Santita Sua levar dal letto, disnar in piedi, mangiar melon, bever non poco et star dapoi col cardinal Datario secondo il suo solito per buon tratto, segnando suppliche, et dapoi spogliato si pose nel letto, et riposo quietissimamente piu che doi hore, dopo le quali levatosi admesse il Governatore, et il cardinal di Camerino [Mariano Pierbenedetti, Cardinale di Camerino: Eubel III, p. 53], col quale s'intertenne buon pezzo, et la sera fu trovata quasi libera da febre, con stupore et meraviglia di tutti.

Dormi la notte [August 23/24] riposatamente fino alle quattr'hore, ma dapoi hebbe il sonno assi interrotto, et passo con qualche travaglio finl al giorno che s'adormento, et per doi hore non si mosse mai, dopo le quali, svegliatose, disse sentirsi bene, et volse levare, udire la pessa, andar in Congregation dell' Inquisitione, et dapoi dar audientia alli cardinali di essa, stando fermo a queste fatiche piu di quattr'hore continue. Dopo, al pranzo, mangio molto poco, et senza gusto, ma pieno di stanchezza et di sete non resto di servar il suo costume di bere freddo, et star dopo il pranzo subito piu d' un' hora col Datario, signando et ragionando d' altro; in fine confesso sentirsi assai fiacco, et si pose sul letto, ma non statovi molto si levo, et alle 17 hore, un' hora prima del terzo giorno precedente li venne, nel principio dell'accessione, uno delli soliti fastidii, et da poi il freddo, che li duro un'hora solamente, ma il caldo ando crescendo fino alle doi di notte, et alle tre prese sonno, et dormi, senza destarsi, final alle sei hore, et da poi anco riposo dei buoni pezzi, siche heri mattina [August 24] fu trovato in molta remissione, non pero netto a fatto, et sebene ila Santita Sua nego l' audientia a tutti li ambasciatori, volse non di meno in ogni modo levar di letto, et mangiar in piedi, et da poi torno in letto, et hebbe tutto il giorno la febre.

Questa notte [August 24/25] poi ha havuto molto travaglio, et la mattina [August 25], con tutto che havesse ancora della febre, ha voluto levar, et mangiar in piedi, facendo de suoi soliti disordini, et hoggi alle 16 hore li e sopra venuta la solita accessione, con molto travaglio di Sua Santita, et maggior timore delli suoi; et li medici dicono la febre essere continua, ma con accessione maggiore di terzo in terzo, et anco che non sia accompagnata da mali accidenti temono assai, piu per il mal governo della Santita Sua che per il male stesso, Piaccia a Dio in tempi di tante calamita preservarci si savio et buon Pontefice, intento in particolare, come si vede, alla quiete et al beneficio del povero regno di Francia.

 


Dispatch of Ambassador Alberto Badoero to the Doge of Venice
(August 27, 1590)



Fabio Mutinelli (editor), Storia arcana ed aneddotica d' Italia, raccontata dai Veneti Ambasciatori   Vol. I (Venezia 1855), XL., pp. 187-188:

... Dopo la morte del Pontefice si sono veduti pochi segni di mestizia, anzi che la mattina seguente ando gran multitudine di gentil'huomini, et populo Romano al Campigoglio lper levar la statua di Sua Santita et maltrattarla, ma il Contestabile Colonna andato con molti signori, et altri, et il signor Mario Sforza mandato dal Collegio de cardinali, con molta fatica acquietarono il tumulto, prometendo di far un tavolato avanti di essa fino altro ordine, con che si partirno, et riduttisi insieme presero parte, che per l'avvenire non si potesse eriger statue a Pontefici in tempo della lor vita, ma ben si dopo la morte, se l'havessero meritato....

 

 

November 12, 2013 9:37 AM

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