Sede Vacante 1623


Letter of Abate Alessandro Scaglia
to Duke Carlo Emmanuel of Savoy

(August 10, 1623)


Giovambatista Adriani,  Della vita e dei tempi di Monsignor Referendario Giansecondo Ferrero-Ponziglione (Torino: Ribotta 1856), pp. 211-212:

 

[Ser(enissi)mo Sig(no)re —]

 

Il Sabato sera havanti la creatione del Pontefice, che segui nel scrutinio della dominica seguente [August 6] il Cardinal Borghese havendo già fatto chiamar nella sua cella tutte le sue creature, e pregate, che dovendo egli per necessità uscire di Conclave per farsi cavare sangue, e curarsi, volessero invigilare che la parte contraria non gli facesse qualche pratica contra, e che gli pregava di stare bene uniti, e che lasciava il Cardinale [Maurizio di Savoia] che farebbe in suo loco, e che non uscendo egli di Palazzo, poichè haveva fatto accommodare le stantie in S. Pietro, lo potevano tenere avisato di ogni motivo, che sarebbe sempre pronto di rientrare: le sue creature gli promessero fede e diligentia e risignatione del Signor Cardinale, cossi come l'havevano in Sua Signoria Ill(ustrissi)ma.

Il Cardinale Borgia, che era stato tutti i giorne mezzo intronato, e che temeva infinitamente di amalarsi, andò dal S.r Cardinale Borghese e si dolse della risolutione, che prendeva di uscir, che gli era per fargli morire tutti in quel Conclave, poichè al sicuro in tempo della sua absentia non si prenderebbe risolutione alcuna.  Il S.r Cardinale Borghese rapresentò la necessità di sortire, e come egli no poteva fare di più di quello haveva fatto perchè il Pontefice s'eligesse prontamente, e questo con haver dichiarato di voler concorrere liberamente in tutte le creature, fuori che in S.ta Susanna: che la generalità con la quale egli parlava dava molta facilità alla elettione;  che però egli sarebbe ancora in Conclave la notte, et il giorno seguente; che vedesse se poeva fare cosa alcuna per una delle sue creature, che stimasse più facile; e trattarono di Barberino, come di quello, che in quella settimana s'era trattato, ma con pensiero che veramente l'ettà fresca l'escludesse per hora, e per haverlo poi più facile Borghese in un'altra sua creatura più matura.  Borgia prese la parola di Borghese e passò dai Cardinali più confidenti di Borghese acciò lo volessero mantenere in resolutione di finirla:  non trovò però facilità in loro, poichè desideravano portare in longo.  Solo Pignatelli come amalato desiderava di finirla, Bentivoglio come amacissimo di Barberino e Rivarola pur confidente del medesimo.

Borgia vedendo d'havere questi aiuti, andò dal Principe Cardinale di Savoia e gli disse il discorso passato con Borghese, e lo pregò che essendovi dei soggetti fra quelli di Borghese desiderati da tutte le due Corone [France and Spain], che si volesse impiegare per finirla prima che Borghese sortisse, e gli nominò Barberino.  Il Principe Cardinale assicurò di voler fare ogni opera, essendo in effetto questo stato raccomandato in capite dal Commendator di Sileri e Vescovo di Leone; ma intendasi dal Cardinale Armando Giovanni Du Plessis Duca di Richelieu, Vescovo di Luçon.

Il Principe Cardinale cominciò a praticare i confidenti, Pop, Bentivoglio, Bevilaqua: tutti concorsero, se bene Bevilaqua per l' ettà fece gran resistentia, parendogli che questo lo dovesse sepelire anche lui. Medici avisato da Borgia fece ogni maggior sforzo vedendo che si dava in un Fiorentino, et ebbe a dire, che si maravigliava di vedere Savoia a far tanto per questo sogetto.

La pratica fu portata a segno, che tutti i Capi di fatione si ridussero in cella di Borghese, dove vi fu Savoia, Farnese, Medici, Este, Borgia, Lodovisio, Bentivoglio, Aldobrandino: tutti promessero di concorrere con tutte le loro forze in Barberino, e si concertò che Ludovisio con tutti i suoi dassero i voti nel scrutinio, e così facessero tutti loro con i loro amici, che facevano conto di esser vinti e tre; e che Borghese nell'accesso concorresse con tutte le sue forze, che erano un 16 voti, che erano di più che non facevano di bisogno.  La mattina Borghese disse a tutti i suoi la resolutione, dalla quale alcuni pensavano di divertirlo; però egli disse che in effetto era obbligato di farlo, e che lo voleva farlo. Magnesio andò da un Cardinale e gli disse che vedeva Medici molto allegro, e che si trattava di un Fiorentino.  Quello Cardinale, che era di quelli lo volevano per uscire di pericolo maggiore, gli disse che l'aviso era tardi, e che questo sarebbe stato huomo universale, e che era sempre stato amico di Savoia;  et con questo lo rimandò; poiche se bene Magnesio havendo inteso che la Francia si doleva delle esclusioni fatte a Bandino e S.ta Susanna, haveva scritto fuori et assicurato che sarebbe Papa Araceli o Barberino, come tutti desiderati da Francia, per ogni modo egli non lo credette mai, e voleva adormentare le dolienze che sentiva, che si facevano dall'Ambasciatore di Francia anco circa l'aderenza fatta tanto viva con Borghese; la quale credette di coprire con dire che Borghese haveva fatto Capo il Cardinale di Savoia, dove in effetto uscendo di Conclave lasciava lui, havendo Magnesio sempre in animo di vedere di portare Veralli, Ascoli o Caraffa, che gli erano i suoi amici.

Questo è il vero sucesso del Conclave, nel quale se si passava quello giorno, Ginasio correva bonissima la via, e se in quella notte si proponeva ogni altro sogetto di Borghese, tanto riusciva, purche non fosse delli esclusi da Lodovisio, che erano Mellino, Veralli e Compori, se bene in questo ultimo non diceva di non voler concorrere;  Magnesio ha procurato di ruinare Scaglia havendo fomentate le maldicentie contra di lui.

Li amici considerano la facilità con la quale si è concorso in un sogetto Fiorentino, et come Magnesio conduceva suo Patrone a tutti i suoi sensi: i Ministri di questo Papa saranno per pona parte Fiorentini.

Si adomandano molte gratie, fra le altre la legatione d'Avignone per il Principe Cardinale.

Se i Francesi non havevano un Papa tanto desiderato come questo, haverebbono sentito le dolienze. Pero il Cardinale Borgia ha acomodato le cose loro in modo che non possono esser che sodisfattissimi.

Per Magnesio dicono che sia stato promesso il primo Canonicato di S. Pietro, che vachi.

Il miglior partito sarà di prender tempo per veder dove le cose si mettano, e mentre tratterà della persona che doverà venire a rallegrarsi, fare che alcuno faccia l'officio qua, e scopri terreno, e che si veda come il Principe Cardinale restera lui giustato delle cose che adimanderà; poichè se bene si fanno scrivere molte lettere di sodisfattione, conviene ad aspettare qualche effetto che la ratifichi.

Il Papa è huomo che pesarà grandemente ogni cosa: farà conto de' Francesi, ma anco de Spagnioli: nel resto converrà andare seco molto cauto.

 

 

 

March 24, 2015 2:54 PM

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